Assistenza agli anziani non autosufficienti. Legge

Un fatto nuovo degli ultimi decenni è che si vive più a lungo, dovuto principalmente a una migliore qualità dell’alimentazione e della vita in generale, oltre al fatto che non ci sono più guerre e carestie ad abbassare l’età media. Di conseguenza l’assistenza agli anziani non autosufficienti è una fonte sempre più crescente di posti di lavoro. Lo Stato ha affrontato il fenomeno in un modo quantomeno discutibile ed improvvisato. Di fatto, attualmente la competenza ricade sulle Asl che a loro volta subappaltano i servizi a cooperative esterne per evidenti carenze organizzative e di personale interno. Viene da sè che una gestione statale, oltre ad abbassare i costi, garantirebbe una organizzazione migliore e una garantita formazione professionale del personale. Nella legge rientra anche la figura del badante, che oggi è prevalentemente formata da persone non qualificate. L’attuale rimborso spese che le famiglie con anziani non autosufficienti hanno, comunemente chiamato “accompagno”, va eliminato e sostituito con la presenza di personale qualificato e moralmente selezionato. All’anziano va sempre garantito l’aiuto, e l’eventuale esubero momentaneo di personale può essere gestito con una mobilità organizzata che spazia dal supporto ai portatori di handicap agli operatori allo sportello.

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