Doveri dei parlamentari. Riforma del sistema governativo.

1. ISTRUZIONE E COMPETENZA

Base fondamentale della democrazia è dare la possibilità a tutti di entrare in politica. Basta avere la fedina penale pulita (almeno all’inizio…). Infatti, non solo non esistono impedimenti di alcun genere, ma non sono richiesti neanche attestati, diplomi, lauree, ecc. affinchè tutti, ma proprio a tutti, possano anche diventare parlamentari: sportivi, presentatori televisivi, comici, attori, casalinghe, imprenditori, persino pornostar si sono seduti a Montecitorio. Questo sano principio democratico però non prevede che il parlamentare, una volta eletto, debba migliorare comportamenti, cultura e competenze per poter meglio onorare il mandato. E’ indispensabile elevare il livello culturale di chi ci governa: una classe politica qualificata e competente è fondamentale per la crescita del Paese. Pertanto, dato che il compito principale di un parlamentare è quello di fare leggi, tutti i parlamentari devono essere laureati in scienze politiche e giurisprudenza e, qualora non lo fossero già al momento della nomina, hanno l’obbligo di laurearsi (corsi di laurea breve strutturati appositamente, con esami aperti al pubblico) entro il primo mandato. In caso di bocciatura non potranno essere rieletti, e non potranno esserlo fino a che non saranno laureati.

2. ABOLIZIONE DEI PRIVILEGI

Inutile in questa sede fornire il lungo elenco dei privilegi esclusivi che i parlamentari si sono assegnati nel corso degli anni, dato che la riforma prevede l’abolizione totale di tutti i privilegi, le leggi speciali (sulle pensioni, ecc.) e i vitalizi: il parlamentare è un dipendente statale e come tale deve avere gli stessi diritti-doveri di un qualsiasi altro impiegato pubblico.

3. IMMUNITA’ PARLAMENTARE (considerazione)

Non può essere considerata un privilegio l’immunità parlamentare, dato che essa garantisce l’equipotenza di un potere (legislativo, esecutivo, giudiziario) rispetto ad un altro, e quindi va mantenuta, sempre riferita ai soli fini politici e non privati.

4. CRISI E DURATA DELLA LEGISLATURA

La legislatura dura 5 anni. Non è possibile interromperla dal Parlamento per eventuali crisi o voti di sfiducia. La crisi di governo può essere dichiarata solo dal Presidente della Repubblica o tramite referendum popolare.

5. CAMBIO DEL PARTITO DURANTE LA LEGISLATURA

L’elettore deve avere la certezza che il suo voto non possa essere modificato in itinere: è proibito al parlamentare cambiare schieramento politico durante la legislatura. Resta comunque un suo diritto l’astensione al voto o dare le dimissioni (per candidarsi alle prossime elezioni con un partito diverso).

6. VOTO SEGRETO ALLE CAMERE

Abolizione della votazione segreta. Il parlamentare deve essere sempre riconoscibile in ogni sua scelta affinchè l’elettore possa giudicarne l’operato.

7. PRESENZA IN AULA

A causa di ostruzionismi politici, campagne elettorali, visibilità mediatica, impegni professionali extra-politici, ecc. assistiamo molto frequentemente ad assemblee parlamentari con troppe poltrone vuote. Per eliminare questa tendenza, ben radicata, è vietato al parlamentare svolgere altre attività lavorative e professionali, di avere altre cariche politiche, nomine o incarichi dal partito di appartenenza, e c’è l’obbligo di presenziare sempre l’aula: chi fa il parlamentare deve fare solo quello e null’altro.

8. PARLAMENTARE CONDANNATO

Abolizione della possibilità di lavorare in pubblici impieghi attualmente data ai parlamentari condannati: già dalla condanna in primo grado verranno sospesi dall’incarico (senza stipendio) fino all’assoluzione o alla fine dell’iter giudiziario, al termine del quale saranno riammessi o espulsi automaticamente senza votazione.

Lascia un commento