Angelino Alfano e il lodo. Considerazione

Chi non ricorda bene il lodo Alfano (legge 124/2008) può rinfrescarsi la memoria informandosi on line. Vera regina delle leggi ad personam, racchiude in sè quanto di peggio possa esistere nella politica italiana. Purtroppo (ancora) non c’è una legge che preveda il carcere per chi utilizza in questo modo i poteri conferitigli in nome del popolo italiano, e purtroppo (ancora) non c’è una legge che prevede l’espulsione immediata con interdizione ai pubblici impieghi per quei parlamentari complici che lo hanno votato rendendolo esecutivo, Presidente della Repubblica incluso (e lo stesso dicasi per i 314 deputati che hanno votato a favore del conflitto di attribuzione per sottrarre il processo ai pm di Milano ai tempi della sceneggiata berlusconiana che asseriva che Ruby fosse la nipote di Mubarak). Ma il vero fallimento del sistema politico italiano sta nel fatto che un uomo che si è dimostrato così debole (è evidente, seppur non provabile, che la legge non è stata scritta da lui, ma gli è stata dettata da chi ne avrebbe tratto immediato beneficio), così maldestro da aver firmato una legge talmente faziosa da essere dichiarata incostituzionale dopo pochi mesi, e soprattutto così poco incline a curare gli interessi dei cittadini abbia fatto una carriera esaltante fino ad essere attualmente addirittura il Ministro degli Interni.

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